Atto I - L'inizio della Fine

Mi avvicino in modo disinvolto ad Italo, anche se penso che il nostro Ospite difficilmente si accorgerebbe di modi più bruschi, e dico a bassa voce
"Mi raccomando, un sorso... Piccolo... Già lo stato della nostra 'guida' è abbastanza incerto, non vorrei tornasse a dormire tra le braccia di Morfeo" Batto la mano sulla spalla di Italo in modo cordiale "So che probabilmente lo sapevate anche voi... Ma... Beh... Ci tenevo a dirlo." e sorrido imbarazzato

Mentre mi guardo attorno per capire se stiamo attirando attenzione indesiderata, noto una taverna a pochi passi da dove sono fermati con Ubertino. Vedendo l'opportunità di continuare la conversazione in un luogo più confortevole, mi rivolgo a Italo e Ubertino, indicando la direzione dell'osteria.

"Guardate, c'è una taverna proprio lì," dico puntando verso l'edificio. "Potremmo sederci e ordinare qualcosa da bere, continuando a chiacchierare in un posto più tranquillo. Che ne dite?"

Mi accodo al gruppo, con passo lento, e abbastanza in imbarazzo per la situazione che esce di molto dai miei schemi abituali di comportamento.
Arrossisco da solo, pensando a quello che potrebbero dire gli altri professeri se mi vedessero girare con certi elementi di natura discutibili.
Mi riscuoto, pensando che tutto quello che sto facendo lo faccio per il bene del mio mentore, abbasso la testa e continuo.

Chiudo il gruppo, ed entro nella locanda non prima di aver nuovamente consultato il mio orologio. Qualche minuto di ritardo al ricevimento spero possa essere scusato.
Faccio un cenno di saluto all'oste indicando un tavolo un poco in disparte.
Possiamo accomodarsi? Il signore non darà fastidio... dico con discrezione, osservando le reazioni del proprietario

"Buonasera, certo, è nostro ospite. Puó portare dei bicchieri per tutti noi, grazie" ne approfitto per sedermi vicino ad Ubertino, vediamo se adesso in un ambiente tranquillo ci racconta ancora della sera che ha sentito tutto quel trambusto. " "intanto che arriva il vino... Signor Ubertino come state? Ci può considerare amici sa... Ha voglia di raccontarci cosa ha visto e sentito quella sera di cui parlavate prima? Voi avete per caso sentito parlare dei fratellini mariani che sono scomparsi?" spero di convincerlo ad sbottonarsi un po', magari con lucidità prima che arriva il vino...

Dopo aver confermato l'ordinazione con un cenno della testa, mi scuso brevemente con gli altri facendo intendere di cercare un bagno, e mi alzo dalla sedia. Con passo sicuro, attraverso il locale fino al bancone dove l'oste sta preparando il vino richiesto. Estraggo discretamente dalla tasca una banconota e la allungo all'oste, quindi abbasso la voce per mantenere la confidenza della conversazione.

"Per favore, si assicuri che il vino non sia troppo forte per il nostro amico," sussurro con un sorriso complice. "E se dovesse servire un'altra bottiglia, potrebbe essere una buona idea renderla un po' più leggera, magari un po' diluita. Sa, non vorrei che il nostro ospite si addormentasse nel vostro locale."

Una volta accordatomi con l'oste, visito velocemente i bagni del locale. Dopo questo, torno al tavolo per unirmi alla conversazione.

Drago? molti nemmeno credono che esistano.
Davvero non pensavo che avrei mai incontrato una persona ancor più bizzarra del buon sacrestano. Questa città è abitata da folli!
Pensare all'incontro avvenuto al duomo tuttavia mi ricorda che assecondare certe stranezze è stato produttivo
e dite... questo drago rideva? In modo malvagio?

Prendo la bottiglia e mi accingo a riempire i bicchieri, non prima però di aver chiesto alcune cose al nostro nuovo amico: "nano...dite? Poteva essere per caso un bambino? E vi ricordate su quale musica ballavano? E le donne? C'erano anche le donne giusto? Avevate già visto quelle figure? Vi hanno detto qualcosa?"

Sospiro un po' stranito, guardo i miei compagni e dico con voce bassa
Ma siamo sicuri di voler ascoltare quello che deve dire?

Faccio un breve cenno di intesa a Lathlander, che abbia pazienza.
Immagino che non sia un posto per le signore. Draghi ratti e nani... di certo non vivono in paese., forse in una grotta. E ballavano? Abbracciati come una coppia?

Ascolto attentamente l'andamento della conversazione, quindi cerco di intervenire per ottenere più dettagli da Ubertino. Mi sporgo leggermente verso di lui, cercando di catturare la sua attenzione e mantenere un tono amichevole e incoraggiante.

"Signore, grazie per condividere con noi questa storia affascinante," comincio con un sorriso rassicurante. "Questo drago... ha detto che ballava al suono di un flauto, si ricorda un po' la melodia?"

ovviamente. Siamo qui per questo. Ebbene, PROSIT, agli amici
Sollevo il mio bicchiere all'indirizzo del tavolo e mi concedo un piccolo sorso
e gli amici si dicono tutto. Una volta ho visto anche io un anima orribile. In india. Orribile davvero...
Aggiungo fingendo di bere un tro po

Mio malgrado alzo il bicchiere e do' un piccolo sorso, non essendo uno che beve molto, temo il peggio.

Alla salute vostra, e agli amici dico in tono basso.

E con il bicchiere alzato, guardo come si comportano i miei compagni