Atto I - L'inizio della Fine

Con una scusa ben calibrata, cerco di prendere un breve distacco dalla Contessina. "Onorata, mi scuso per un momento," dico con un tono leggermente affaticato. "Temo che il giro in barca di oggi pomeriggio e forse un colpo di sole mi abbiano lasciato un po' stordito. Mi conceda solo qualche istante per rinfrescarmi." Con un sorriso cortese e un cenno rispettoso, mi allontano discretamente verso i servizi.

Mentre mi dirigo verso la toilette, osservo attentamente la sala, cercando il Colonnello Scattanti. La mia intenzione e' di avvicinare l'ufficiale quando rientro in sala, per poi chiedere in modo discreto informazioni sul padre della Contessina.

Una volta in bagno, prendo qualche minuto per rinfrescarmi, quindi ritorno nel salone del ricevimento e mi dirigo verso il Colonnello, pretendendo di essere un po' disorientato. "Colonnello, scusi l'intromissione," mi rivolgo all'ufficiale in modo da non essere sentito dagli altri ospiti. "Mi stavo chiedendo... il padre della Contessa, è ancora con noi? Chiedo a lei per non rischiare di urtare la nostra ospite con una domanda inopportuna."

Decido di approfondire il riferimento suggerito da Ferrante che forse ha proprio voglia di parlarne considerando l’entusiasmo: "Giordano Bruno avete detto!? Ne ho sentito parlare, ma non ho mai avuto il piacere di leggerlo, scusate la sfacciataggine ma sarebbe molto interessante anche solo vedere dal vero il libro di cui parlate. Sareste così gentile da concedermi questo privilegio?" e finisco di bere il vino.

"La ringrazio molto, sarebbe magnifico approfondire queste tematiche. Potrà trovarmi presso l'abitazione del prof. mariani o tramite ovviamente il Colonnello nostri comuni amici. Se vi può interessare rilasciare un'intervista per il Corriere in merito alle conoscenze acquisite sugli scritti di Bruno, si potrebbe organizzare ma ovviamente non sentitevi obbligato, in primis rimane un mio interesse personale."

Faccio qualche cenno di assenso e assumo una aria compita
Questi lavorni non nascono sotto buoni auspici, temo...ho saputo del lutto che ha colpito la Diocesi, la morte del vescovo mi pare di aver capito sia stata improvvisa , quasi che si possa morire di paura... meglio non scavare sotto le chiese osservo la reazione del Ferrante, dopo aver forzato la mano per indurlo a commentrare gli eventi che sembrano circondare la scomparsa dei due ragazzini

Dopo aver ottenuto l'informazione desiderata, ringrazio discretamente il Colonnello Scattanti e mi ricongiungo con la Contessina Onorata Frescobaldi. Con un sorriso rassicurante, comunico alla Contessa che si sente meglio.

"Onorata, scusate l'assenza, ma ora mi sento molto meglio," poi suggerisco: "Se non vi dispiace, potremmo continuare la nostra conversazione in un luogo un po' più fresco. Forse un balcone? Potremmo anche ammirare il cielo stellato."

Raggiunto l'esterno della sala in compagnia della Contessina, mi gusto per un momento l'ambiente fresco e più tranquillo. Quindi, inizio il discorso: "La vostra villa è ancor più incantevole da qui, Onorata," esordisco, la voce leggermente ammaliata dalla vista. "E voi stessa siete una padrona di casa impeccabile. La serata è deliziosa, proprio come il vostro giardino sotto il cielo stellato."

Dopo aver lasciato che un breve momento di silenzio accentui l'atmosfera, proseguo con un tono più riflessivo e professionale. "Parlando di affari e opportunità, ho sentito che c'è stata una delegazione tedesca qui ad Ancona qualche settimana fa, e che sono anche stati ospiti di alcune vostre serate. Sapete qual e' stato il motivo della loro visita?"

"Mi chiedo," continuo, "se il loro interesse per la nostra regione possa riflettere una crescente curiosità verso la nostra cultura e patrimonio storico. Sarebbe utile capire quali aspetti della nostra città hanno trovato particolarmente affascinanti, per poter proporre esperienze simili ad altri visitatori tedeschi. Pensate ci possa essere un'opportunità di affari lì?"

prima che il Ferrante perda interesse nei nostri confronti cerco di ottenere una ultima reazione: forse è una mossa azzardata ma non sono avvezzo a queste conversazioni mondane, nè mi appartiene l'arte del fare salotto. Vedo all'altro capo della stanza Giovanni fare breccia con la contessina, come da tradizione gli italiani si rivelano dei formidabili corteggiatori. Mi rallegro, e spero che possa ottenere qualche informazione, senza farsi distrarre dalle grazie della nobildonna
Si una evento tragico, ma immagino che presto verrà nominato un sostituto per la carica. Non nego che quei lavori hanno risvegliato un interesse per l'archeologia mai davvero sopito, benchè siano passati anni dai miei scavi in India. Ci sono intere città sepolte sotto le città che oggi abitiamo... e Ancona sembra davvero ricca di luoghi di interesse, non da ultima quella che chiamano la Fortezza dei Cappuccini se non erro. Tra l'altro, ora che rifletto sulla cosa... pare che i nipoti di Mariani andassero spesso a giocare li vicino.

Ascolto con attenzione le parole della Contessina, notando la fugace ombra di paura nei suoi occhi quando menziona la delegazione tedesca. Ciò mi rassicura sul fatto che lei non sembra coinvolta direttamente negli aspetti più oscuri della loro visita, ma piuttosto una testimone che potrebbe avere osservazioni di valore.

Cerco di rassicurare la Contessina offrendole comprensione: "Incredibile, Onorata, come un singolo sguardo abbia potuto calmare i vostri cani. Questo Schwarzmann deve essere un personaggio davvero eccezionale. E considerando i suoi interessi così vari, dalla fisica all'astrologia, e persino il gioco in borsa, è chiaro che possa attirare rispetto e curiosità." Dopo un attimo di esitazione, con un tono di curiosita' mista a ingenuita', chiedo: "Potreste suggerirmi qualcuno qui ad Ancona che potrebbe conoscere di più sui motivi specifici della loro visita? Qualcuno che ha interagito più da vicino con questa delegazione?"

Cercando di mascherare una certa sorpresa sorrido al cameriere: "Ma certamente, me la consegni senza indugio"

Dopo aver trascorso questo momento di passione con la Contessina Onorata Frescobaldi, mi prendo qualche istante per riprendermi, godendo della tranquillità che segue la tempesta emotiva e fisica appena vissuta. Mentre inizio a rivestirmi, scambio qualche parola con la Contessina, promettendo di vederci nei giorni successivi per esplorare ulteriormente i nostri comuni interessi. "Onorata, sarebbe un piacere ritrovare l'occasione di discutere ancora delle nostre passioni comuni," dico con un sorriso.

Prima di fare ritorno alla sala da ballo dove i miei amici mi attendono, colgo l'opportunità di indagare su un possibile contatto utile per la nostra indagine. "Onotrata, questa serata è stata illuminante sotto molti aspetti, e mi chiedo se ci sia qualcuno qui stasera che potrebbe essermi utile conoscere meglio. Forse il signor Ferrante, che pare avere un certo fascino tra gli ospiti?" Lascio trasparire una leggera ombra di gelosia mentre faccio questa domanda, sperando di spronare la Contessa a condividere informazioni utili su questo personaggio. "Puoi dirmi di più su di lui, mia cara? Non nascondo una certa curiosità."

Leggo il biglietto e non posso fare a meno di pensare che "allora è successo davvero qualcosa". Guardo il giovane cameriere allontanarsi senza darmi il tempo di chiedergli se conosce il mittente. Adesso la curiosità è davvero tanta ma non posso importunare un tizio che evidentemente vuole restare nell’ombra.
Siamo forse in pericolo in questo luogo? Potrebbe anche essere. mi chiedo nel frattempo.
Cerco Charles e Giovanni per metterli al corrente. Noto divertito, non sono certo un bigotto, che quest’ultimo deve aver avuto un incontro tet a tet con madame, che fubacchione!". Trovo il momento giusto per avvicinarli e gli mostro il biglietto "abbiamo un appuntamento con MR, vi dice niente? domani alle 10 al caffè centrale, ci promette informazioni" e gli indico il tizio che vuole incontrarci senza farmi notare.
Mi limito a tentare un contatto visivo con MR anche solo per un cenno di assenso riguardo al messaggio appena ricevuto.

Italo si è allontanato e non vorrei che Ferrante, che già pare piuttosto infastidito dalla conversazione, trovi troppo interessante queste manovre.
vi ho rubato fin troppo tempo al divertimento di questa serata, signore, e mi scuso. Chiacchiere di un vecchio misantropo poco avvezzo alla vita di società... è un onore avervi conosciuto, signore. Ho appreso di giornali che siete tenuto in enorme conseiderazione anche dalle delegazioni dalla Germania. Siete una tentazione, sig. Ferrante, avete di certo una vita interessante.