Atto I - L'inizio della Fine

Risolto, o almeno credo, il commiato con Ferrante mi allontano da quell'uomo inquietante per raggiungere gli altri.
Sarei propenso a tornare a casa, la festa ha di sicuro giovato più a Giovanni a giudicare dai capelli un poco scarmigliati, e ad Italo
potremmo approfittare per salutare il Podestà e poi tornare da Mariani... o controllare il nostro amico Umbertino

Dopo l'incontro privato con la Contessina Onorata Frescobaldi, mi avvio verso i miei compagni, ricollegandomi a loro in una zona più appartata della sala da ballo. Charles e Italo mi accolgono, notando chiaramente il mio aspetto leggermente scarmigliato.

Italo estrae un biglietto piegato dalla tasca e lo mostra a Charles e a me, quindi indica discretamente un uomo defilato dall'altra parte della sala.

Dopo aver letto il contenuto del biglietto, osservo attentamente l'individuo, cercando di collegare i tratti del suo viso o il suo comportamento a qualcuno che potremmo aver incontrato nei giorni precedenti. Mi attraversa la mente l'idea che possa essere il nostro pedinatore del pomeriggio.

Cough, cough. Tossisco a causa del vino che mi va un po' di traverso quando realizzo che il misterioso invitato è proprio l'abile pedinatore che ci ha seguito questa mattina, quando abbiamo lasciato la fortezza e ci siamo diretti verso il porto di Ancona.

Ricambio il cenno di riconoscimento, facendo attenzione a non essere osservato dagli altri invitati.

All'arrivo a casa Mariani, saluto cordialmente il nostro ospite e amico, quindi mi avvicino ad Arthur, ancora immerso nella lettura di un libro.

"Buonasera, Arthur," lo saluto. "La serata è stata illuminante in molti modi, anche se non abbiamo trovato le risposte che speravamo. Abbiamo avuto modo di parlare con la Contessa e altri notabili, ma le informazioni raccolte sono state più enigmatiche che utili."

Dopo un dettagliato riassunto degli eventi al professore di Storia, suggerisco: "Pensavo che questa notte abbiamo ancora tempo per seguire la traccia di Ubertino. Questa pista potrebbe portare a qualcosa di più concreto."

Detto questo, mi dirigo verso la mia camera per cambiarmi, optando per vestiti più scuri e adatti a muoversi discretamente nella notte. Una volta pronto, torno nella sala principale e chiedo al nostro comune amico se ha una lanterna da prestarci.

Aspettando la lanterna, confermo il piano con i miei compagni. "Appena siamo pronti, possiamo partire. È meglio muoversi ora che le strade sono meno frequentate."

Indosso anche io abiti piu comodi e scarpe adatte a una camminata, forse in luoghi umidi, dal momento che si va nei sotterranei.
Ho provocato un po' il nostro amico Ferrante, tentadolo con discorsi sulla archeologia... e si è indisposto parecchio
Dicendo ciò apro il cofanetto in cui custodisco la pistola: credo che faremmo bene a prendere delle precauzioni. Forse non gli uomini di Ferrante, ma alcuni vagaboni con pochi scrupoli potrebbero usare quei cunicoli come rifugio

Mi avvicino ai miei amici, condividendo un piano d'azione.

"Non vedo Ubertino," dico con un tono basso, per non attirare attenzione indesiderata. "Propongo di fare un giro di perlustrazione attorno alla piazza. Dovremmo controllare anche vicino a quel tombino che Ubertino ha indicato come accesso ai cunicoli."

Con un cenno di intesa ai miei compagni, avvio la perlustrazione.

Mentre ci incamminiamo cerco di fare il minor rumore possibile, e in prossimità di ogni svolta o traversa getto una occhiata nelle vie laterali.
*umbertino si sarà perso dentro una bottiglia* bisbiglio, sbirciando per capire se osterie e mescite sono ancora aperte

Seguo i miei compagni nella perlustrazione della piazza, facendo attenzione che non ci stia seguendo nessuno e che non ci siano possibili guardoni di ciò che ci accingiamo a compiere.
"Quel tombino… ubertino lo alzava da ubriaco, non sarà certo un problema per noi…"

Mi abbasso per guardare da vicino alla ricerca di un modo per rimuovere il tombino e anche per verificare se si scorgono luci o si sentono rumori provenire da sotto.

Mentre Italo armeggia col tombino, mi guardo attorno (e in alto alle finestre che si affacciano) attento a rumori di eventuali passi in avvicinamento

Seguo l'esempio di Charles e inizio a osservare attentamente l'ambiente circostante. Mentre Italo è impegnato a esaminare il tombino, mi concentro su ogni dettaglio intorno a noi. Cautamente, mi sposto di pochi passi ogni tanto, mantenendo un'aria casuale, come se stessi semplicemente godendo della notte fresca, ma i miei occhi non smettono mai di scrutare l'area.

Osservo con attenzione la composizione del nostro gruppo. Con un sorriso determinato, sussurro ai miei amici, "Bene, sembra che spetti a me fare il primo passo." Chiedo loro di formare un cerchio intorno a me, fornendo così una copertura mentre accendo la lanterna che abbiamo portato con noi.

Con la luce della lanterna che rischiara appena l'oscurità che ci attende sotto, mi avvicino al bordo del tombino. Guardo giù nella scala a pioli, valutando brevemente la discesa prima di mettere cautamente un piede sul primo piolo. Con un'occhiata rassicurante verso i miei amici , sussurro, "Copritemi, ora scendo."

Inizio quindi la mia discesa, muovendo con cautela ogni piede da un piolo all'altro, la lanterna oscillante in una mano e l'altra a reggermi saldamente alla struttura della scala. A meta' discesa mi fermo per ascoltare, assicurandomi che l'ambiente sottostante sia sicuro prima di proseguire ulteriormente nell'oscurità delle fogne di Ancona.

Mentre mi stabilizzo sul fondo ricoperto da sudiciume, alzo la lanterna per illuminare meglio l'ambiente circostante. Uso il cono di luce della lanterna per familiarizzare con l'ambiente circostante.

Con attenzione, sposto la lanterna lungo le pareti vicine al fondo della scala, cercando segni o simboli che potrebbero essere stati lasciati come indicazioni o messaggi da Ubertino o da altri che utilizzano questi luoghi come rifugi.

Mentre continuo l'ispezione, mi volto verso la scala e faccio cenno agli altri di scendere. "Attenzione," sussurrp verso l'alto. "Il fondo è scivoloso e c'è un po' di fanghiglia. Venite giù uno alla volta."

Mentre attendo che gli altrii mi raggiungano, continuo a esaminare l'area con la lanterna, assicurandomi che non ci siano pericoli immediati o segni evidenti di insidie.