Atto I - L'inizio della Fine

non vedo molte altre alternative dico tra me
bene signor Rossi... ma la nostra priorità restano i nipoti di Mariani non la caccia a Ferrante. Lavoreremo volentieri con voi finchè sarà utile alla nostra causa. Anche se concordo con lei che queste strade si sono intrecciate pericolosamene
Guardo i miei compagni cercando il loro assenso, ed in particolare Giovanni... credo che sia quello di noi che meglio ha capito che tipo di "lavoretto" ci si chieda di fare

penso che la momento possiamo salutarci. Approfitteremo di questa giornata per fare qualche ulteriore indagine... cercando di non destare sospetti. A proposito... Ubertino è al sicuro, e lo resterà , vero?
Detto questo faccio un cenno al cameriore perchè ci porti il conto

Lauren è ancora frastornata; tutta quella faccenda le era caduta addosso come un macigno. Appena arrivata in Italia per un semplice consulto con Mariani, aveva trovato ad attenderla in hotel un telegramma da parte del suo collega Lathlander che l'informava dei fatti e la pregava d'assitere al suo posto l'anziano professore.

La giovane donna ora siede al tavolo, circondata da sconosciuti, tutti uomini...perchè quella E' una faccenda da uomini.
Cosa ci fa lei lì? In che maniera può aiutare il pover'uomo affranto dalla perdita dei cari nipoti? Non può fare a meno di riflettere, a disagio, ascoltando proposte e richieste d'indossare abiti comodi per far cosa, esattamente?
Evita d'esprimere qualsiasi opinione, tenendo ogni pensiero dentro la sua testa già affollata. Per riordinare le idee, estrae dalla sua borsetta un piccolo taccuino ed una matita, prendendo nota di tutto: nomi, date, luoghi. Scrive con calligrafia ordinata, piccola, mentre il sole italiano illumina la sua figura elegante. I capelli neri sono coperti da un sobrio capellino a cloche azzurro e lei indossa un lungo cappotto grigio, di lana, che ne mette in risalto la figura snella, sopra ad una camicia bianca ed una gonna lunga scozzese. Nella borsetta, tiene anche la mappa di Ancona. Ha preferito portarla con se per prendere confidenza con quei luoghi e le viene un idea. Con la matita, inizia a tracciare linee appena accennate per vedere se i punti salienti di quell'indagine rivelino una geometria nascosta, una logica.

(Tento un tiro Individuare e Idea per vedere se scopro qualcosa)

Osservo Mario Rossi allontanarsi e mi rivolge ai suoi compagni con un sorriso appena accennato. "Bene, sembra che abbiamo tutto il pomeriggio per prepararci alla nostra ‘scampagnata’ di domani." Con tono piu' serio, proseguo "Potremmo fare un giro di perlustrazione verso la villa di Ferrante, per avere un’idea del posto, senza attirare troppo l’attenzione, ovviamente."

"E prima di lasciare il centro di Ancona, potremmo ripassare dalla biblioteca. Per cercare qualche riferimento ai due libri citati nella lettera di Rossi, Fiat Caos Cimmerium e Unausprachlichen Kulten. Magari qualche accenno potrebbe aiutarci a capire cosa stiamo per affrontare. A proposito, voi che avete studiato, i titoli di questi due libri vi dicono qualcosa?"

Concentrata sulla mappa, Lauren a malapena si rende conto che quel tale Mario Rossi si è congedato. Non riesce a trovare un nesso fra le varie locazioni e le linee non rivelano nessuno schema individuabile, almeno per lei....o almeno per il momento. Magari in seguito salterà fuori qualcosa. Ripiega il foglio accuratamente quando la domanda dell'italiano, Giovanni, richiama la sua attenzione ma prima c'è un'altra cosa che la turba e spera d'aver capito male. Parla la lingua locale abbastanza bene però le sfuggono le sfumature. Quindi, con tutto il garbo possibile, si rivolge ai presenti.
"Scampagnata? Cosa intendete esattamente... un viaggio..una visita alla Villa di questo signore...Ferrante?". La voce dai toni morbidi, tradisce un pesante accento inglese adulterato dalla lunga permanenza negli Stati Uniti.

(Tiro Occultismo per vedere se i titoli dei due libri le sono noti e se possono collegarsi al testo in latino che sta traducendo)

Sorrido a Lauren, cercando di chiarire la mia proposta. "La villa, da quanto ho capito, è un po’ fuori città, quindi se abbiamo tempo, un sopralluogo rapido oggi potrebbe aiutarci a farci un’idea del posto."

Mi fermo un momento, guardo Italo e Charles prima di tornare a Lauren. "Anche se Rossi ha un piano e ci guiderà domani, è sempre utile avere un piano d’appoggio, giusto? Preferirei non essere completamente dipendente dalle 'buone intenzioni' di un agente dell'OVRA, per quanto promettenti possano sembrare."

Finisco l'ultimo sorso nel bicchiere e rispondo a Giovanni: "ah guarda, quel tipo ho paura che sia un cialtrone della peggiore specie, altrimenti non lavorerebbe per l'OVRA, se tanto mi dà tanto non si chiamerà neanche come ci ha detto, non mi fido per nulla quindi, DOBBIAMO andare a fare un sopralluogo della villa e speriamo in bene. Povero Ubertino tra l'altro!!!"

Lauren riflette sui nomi dei libri. Le parole latine sono familiari, il nome non è nuovo per lei ma non ricorda dove l'ha sentito e in quale occasione. Prende il cucchiaino, lo fa girare nel caffè producendo scie bicolori ma non se ne accorge. "Scusate, signori...", dice infine dopo aver riflettuto e scegliendo con cura le parole, "...voi....noi dobbiamo seguire quest'uomo...OVRA?.....dentro la villa di un cittadino italiano rispettabile....senza essere "invitati"? Ho capito bene?". Il volto si solleva e li guarda tutti, per la prima volta. "E' una follia. La legge...ci arresteranno. Poi nominava un 'drago'...è palese stia usando una...come dite voi...una metafora. Se tutta questa storia è vera....", scuote il capo con espressione cupa, "....dubito che quei poveri bambini siano ancora vivi. E' gente potente, senza scrupoli...cosa possiamo fare noi?". Cosa possono loro, se il governo è immischiato o i militari. La storia insegna che gli esseri umani raramente imparano dai loro errori, lo dimostra la guerra finita pochi anni prima.

Mi stropiccio gli occhi dietro le lenti, il taccuino fintamente appuntato di Laureen mi da un senso di verrigine. Tutte le informazioni sono li eppure sembrano così slegate l'una dall'altra...
ha ragione. Miss Evans. Ma preferisco essere ottimista, o sperare almeno di render loro giustizia svelando il mistero.
Il drago... Potrebbe essere in effetti una metafora questo fantomatico drago, o un dipinto una scultura che ad un uomo semplice e poco lucido per via dell'alcool innesca suggestioni. Non sarebbe cosa nuova: fumi allucinogeni e sculture spaventose sono alla base di molti riti tribali.
Ripenso a quei lavori sotto il Duomo, e a quei reperti piceni... un fondo di verità c'è, in questa storia

Annuisco alle parole di Italo: "Sicuramente un cialtrone, ma sembra averci fatto un'offerta che difficilmente possiamo rifiutare. L'unica cosa che possiamo fare e' ridurre i rischi che andremo ad affrontare."

Quindi, ragionando a voce alta mi rivolgo a Lauren: "Effettivamente, il nostro nuovo amico dice di essersi fatto invitare alla villa di Ferrante, senza dubbio questo e' stato il frutto di settimane di lavoro pur potendo sfruttare i contatti della sua organizzazione." Faccio una breve pausa per capire se i miei amici sono della stessa opinione, poi proseguo: "Temo che per ottenere un simile invito, se questo fosse possibile, ci richiederebbe tempo e risorse di cui non disponiamo."

Ritornando all'agente dell'OVRA: "Rossi ha probabilmente scoperto qualcosa che supera di gran lunga i suoi iniziali timori, e crede che potremmo essergli utili in un modo o nell’altro. Abbiamo tutte le ragioni per dubitare della storia che ci ha raccontato, ma se c'è anche solo un barlume di speranza di salvare quei bambini, vale la pena rischiare."

Concludo, ribadendo le proposte di un passaggio in biblioteca e un sopralluogo intorno alla villa: "Potremmo anche dividerci. Non penso di esservi particolarmente utile fra i libri, e avere un’idea della villa di Ferrante potrebbe fare la differenza domani."

La professoressa prende un sorso di caffè senza sentirne il sapore. Com'è possibile che un semplice viaggio si sia trasformato in un tale pasticcio? Stenta ancora a crederci. Non riesce a togliersi dalla testa l'immagine di se stessa, ammanettata, condotta in prigione. Dopo un lungo istante prende nuovamente la parola, in maniera titubante, come se dubitasse che il suo pensiero potesse avere qualche importanza per quegli estranei. "Non credo che andare alla biblioteca serva a molto. Dalla lettera si evince che questi libri siano estremamente rari; una ricerca non ci porterebbe notizie importanti. Non qui ad Ancona. Servirebbe la mia università, la Miskatonic, o una al suo pari. Io....", e sorprende se stessa quando la sua bocca pronuncia questa frase, "...preferisco vedere con cosa abbiamo a che fare. Verrò alla villa". Ogni sillaba le costa estrema fatica, pesante come una pietra tombale.

Annuisco in risposta alle osservazioni dei miei compagni
concordo che tali tesori possano essere difficilmente reperibili in una biblioteca cittadina, comunque tentar non nuoce. Ma non voglio farmi trovare impreparato domani ... andiamo pure a fare un sopralluogo

Mi aiuto nella passeggiata con il mio bastone da passeggio che nasconde un affilato segreto. Vorrei tanto che la nostra combriccola avesse l'aria di un gruppo di amici intenti ad una scampagnata, poiche presumo che un tizio paranoico come Ferrante tenga molto alla sua privacy.
In ogni caso mi guardo con attenzione attorno, mantenendo al momento la conversazione su argomenti piuttosto innocui e rievocando qualche piacevole fatto dei miei trascorsi viaggi

Per tutto il viaggio, Lauren ha guardato il paesaggio scorrere attraverso il finestrino rimanendo in perfetto silenzio. Sente l'eco del proprio cuore rimbombarle in testa. Continua a darsi della pazza per aver accettato d'aiutare Mariani; avrebbe dovuto fare i bagagli e ritornarsene negli Stati Uniti: quella faccenda non la riguarda, pur dispiacendosi per la sorte dei ragazzini. Il taxi si ferma e tutti scendono. Con quell'abbigliamento maschile si trova ridicola ma è comodo, serve allo scopo. Mette una mano di taglio sulle sopracciglia scure e osserva il paesaggio. L'odore del mare solletica le narici.

Individuare eventuali sentinelle

Con un certo sollievo, dopo più tentativi di scrutare verso la villa e la sua recinzione alla ricerca della presenza di guardie o sentinelle, posdo informare i miei compagni
non ho visto ssorveglianti. Non abbassiamo la guardia, ma possiamo presumere che per il momento non siamo stati notati
Continuo a camminare in silenzio, rovistando di tanto in tanto oziosamente col bastone tra le foglie secche cadute nel primo autunno