Rintocchi al Tramonto

Un suono cupo e cavo si diffuse nell’aria quando le tue nocche colpirono il legno del Palosanto. Per un istante, nulla accadde. Solo il fruscio del vento tra le foglie e il cigolio distante del vecchio mulino riempivano il silenzio.

Poi, quasi impercettibile, una vibrazione risalì lungo il tuo braccio. Non era fisica, ma arcana, come un’eco di un richiamo profondo. Le assi sembrarono rispondere al tuo gesto, emettendo un lieve calore, e la pulsazione sotto il pozzo accelerò per un momento, come un cuore agitato da una speranza improvvisa.

Una voce antica e distante si insinuò nella tua mente, bassa e sussurrata, simile al suono del legno che si flette:
"Chi osa disturbare il legame? Sei tu l'anima o sei la chiave?"

Il vento cessò di colpo, e l’aria intorno al pozzo sembrò farsi più densa, come se il mondo trattenesse il fiato.

Grimsley passò dall'essere perplesso ad essere incazzato.
Non capiva cosa fosse, chi fosse, nemmeno quando: sapeva solo che di fronte all'ignoto, la risposta più semplice ed efficace era una: Caos.
Si concentrò, accumulò la magia demoniaca dentro di sé e la rilasciò verso le dita: fiamme verdi e gialle avvolsero la sua pelle, risalendo in volute fino ai polsi.
Si sentiva potente come non mai, libero, completo: avrebbe pagato le conseguenze poi.
"Anima? Chiave? Nessuno dei due: sono soltanto me stesso!"
Con tutta la forza di cui disponeva ficcò le dita nella barriera, e poi iniziò a strappare.

Le tue dita, avvolte da fiamme demoniache, si immersero nella barriera come se fossero penetrate in un liquido denso e vischioso. La superficie del Palosanto sembrò flettersi, emettendo un lamento simile a un coro di voci lontane e sofferenti. La barriera resistette per un istante, pulsando come se tentasse di espellerti, ma la tua magia demoniaca la sopraffece.

Poi arrivò il contraccolpo.

Un’ondata di energia arcana ti attraversò come un fulmine gelido, strappandoti un grido involontario. Una bruciatura eterea ti lacerò l’anima, lasciando un dolore profondo e inumano. Il legno si spezzò sotto la tua presa, le assi si frantumarono con un fragore sinistro, e la barriera esplose in un lampo di luce verdastra, dissolvendosi nel nulla.

Dal pozzo si alzò un gemito profondo e prolungato, una nota bassa che riecheggiava nell’aria come un lamento funebre. La pulsazione che avevi percepito prima si intensificò per un attimo, poi si fermò bruscamente, lasciando un silenzio innaturale e soffocante.

Nel profondo del pozzo, ora visibile, un bagliore rosso pulsava debolmente. Qualcosa lì sotto si agitava, come se avesse percepito la libertà imminente.

Quando c'era di mezzo un sacrificio non era mai una cosa positiva, per quanto potesse essere allettante la fregatura si trovava sempre dietro l'angolo ed io esitai, esitai quel tanto che bastava per essere sorpassata da Grimsley e non capite cosa stesse accadendo: sembrava guidato, o meglio attratto da qualsiasi cosa ci fosse nel pozzo.

"Fermo! Non sappiamo cosa ci sia lì dentro!" Urlare fu inutile, la sua mano infiammata aveva già oltrepassato le assi distruggendone ed in quel preciso istante sentii un brivido corrermi lungo la schiena, l'aria attorno a noi si spense ed un velo di pesantezza si alzò al suo posto.

"Ooohh spostati!" Cercai di spintonarlo via, l'unica cosa che mi era venuta in mente era quella di cercare di riparare al danno fatto e richiudere il pozzo prima che la cosa uscisse, almeno finché non avessimo capito cosa fosse. Presi il rosario ed iniziai ad invocare la cantilena.

La tua voce si alzò nel silenzio, chiara e determinata, mentre il rosario sembrava risplendere di una tenue luce bianca che cresceva con ogni parola della tua cantilena. Il bagliore rosso nel pozzo sembrò esitare, come se qualcosa di più grande e antico stesse opponendo resistenza al tuo incantesimo.

Le assi spezzate cominciarono a vibrare e sollevarsi, come richiamate dalla tua volontà, mentre un’aura di sacralità tentava di sigillare di nuovo l’apertura. Ma proprio mentre il rituale sembrava sul punto di avere successo, un urlo agghiacciante ruppe l’aria, proveniente dal profondo del pozzo. Era un suono che sembrava mescolare dolore, rabbia e una sete inesauribile di vendetta.

Dalla bocca del pozzo si alzò una nebbia scura, densa e fredda, che si espanse rapidamente. La barriera che stavi cercando di ricreare si incrinò, e un’energia malevola la attraversò come una lama. Qualcosa, o qualcuno, aveva percepito il tuo tentativo di chiudere il passaggio e non aveva intenzione di lasciartelo fare senza combattere.

La nebbia si raccolse davanti a voi, assumendo una forma umanoide alta e imponente. Occhi luminosi come carboni ardenti si accesero nell’ombra, fissandoti con una consapevolezza glaciale. Una voce cavernosa e tagliente risuonò, rimbombando nella vostra mente:
"Chi osa disturbare il mio risveglio?"

L’incantesimo aveva funzionato parzialmente: le assi del pozzo erano tornate a coprire la fenditura, ma la creatura era riuscita a emergere prima che il sigillo fosse completo.

Grimsley squadrò il nuovo arrivato con occhi carichi d'ira.
"Chi osa romperci le palle, altrochè!" Urlai, fissandolo dritto negli occhi.
Pronto a ficcarci due dita all'interno.

La creatura ti fissò con i suoi occhi ardenti, quasi divertita dalla tua sfacciataggine. La sua presenza era opprimente, come se l’aria stessa intorno a voi si stesse stringendo in una morsa di gelo e oscurità. Ma non era invincibile. Concentrandoti, lasciasti che la tua percezione demoniaca scavasse più a fondo, assaporando l’energia che emanava e scoprendo i suoi segreti.

"Ehi Rosy, nebbiolino qui è vincolato al pozzo. Tu finisci il tuo magicabula, che a lui penso io."
Si voltò verso l'essere.
Certo, pensare a lui. Ma come?
Fissò il terreno, notando i pezzi di legno che ancora brillavano di magia luminosa.
Prese quello più appuntito, strinse la presa e allungò un affondo verso la creatura.
"Fottiti!"