Capitolo 1: chi ha paura del Ronin?

@Kalimon

Akane piega la testa, e questa volta, le sue parole hanno un tono di congedo. "Grazie mille, venerabile anziana. Sul mio onore, faremo tutto il possibile per risolvere questa situazione." Aspetta un momento per vedere se le sue compagne hanno qualcos'altro da dire, e poi si allontana, mormorando più tra sè che alle altre. "Sembra che la verità si annidi unicamente nel sottosuolo...."

Abbastanza sicura che non ci sia nulla di male entra nella stanza cominciando a spogliarsi. Avendo un buon rapporto con il proprio corpo ed essendo abituata agli sguardi dei suoi fan non si scompone più di tanto nel momento in cui resta in intimo. Prima di finire di spogliarsi chiede un accappatoio della palestra per poi avviarsi con Hatori, presubilmente verso le vasche.
"Mi faccia strada per favore...." Accompagnando le sue parole con un lieve inchino scenico.
Poi riprende:
"Mi stava dicendo di Shuriko?"

[PALAZZO HININ]
Vi congedate dagli hinin prostrati, che vi ringraziano.
Scendete fino al piano terra, seguiti da alcuni hinin, un po' da lontano, e dal lì prendete delle scale che scendono di un piano, finendo davanti a una porta tagliafuoco, divelta. Non c'è illuminazione, per cui quella del piano di sopra arriva a malapena fin davanti alla porta, ma oltre c'è il buio.
Vi fermate lì davanti, dove percepite l'aria fresca e umida venire dall'apertura, insieme a odore di terra e un sentore di acido.
@M.97 L'odore che percepisce Akira è molto forte, l'odore di acido gli pizzica il naso, quasi brucia.

Hatori fa un ghigno, poi prende un accappatoio da uno degli attaccapanni e te lo porge.
Poi entrate dalle porte. Nuvole di vapore ammantano una grande stanza, al centro una vasca di una decina di metri, con una quindicina di persone a mollo, alcuni che parlottano, altri si rilassano. Intorno, alcove con docce, in cui altri militari si stanno lavando. Accanto alla porta di ingresso attaccapanni con accappatoi, rigorosamente color ocra e bordati di marrone.

Matsu Hatori

Si dirige verso una doccia.
"Di Shuriko, dicevo di non provarne stima. Anzi, azzardo abbia un'animo malvagio. Ovviamente sono pronto a rispondere delle conseguenze di ciò che dico."
Le persone a bagno si girano, e guardano in particolar modo te, di certo non riconoscendoti.

Sorride lievemente a chi la vede per la prima volta, forse vagamente imbarazzata, ma senza veramente scomporsi. Dopo una breve doccia si immerge nella vasca in modo da non mostrarsi più di tanto. Attende Hatori a cui poi dice:
"Queste sensazioni si rivelano vere più spesso di quello che pensa, immagino però che Shuriko non abbia fatto nulla a conferma di ciò, vero?"
Si guarda intorno osservando chi è nella vasca, soffermandosi su eventuali sue coetanee anche per capire quante siano in acqua con lei. Poi torna ad avvicinarsi ad Hatori a cui dice:
"Ad ogni modo mi piacerebbe capire cosa abbia fatto Shin a Shuriko di tanto disonorevole da richiedere un vostro intervento e dove ella è venuta a contattarvi... È solo la settimana scorsa che le ha chiesto di salvarle l'Onore? O è cosa precedente?"
Si sente come un Inquisitore, ma si augura di poter lasciare la caserma a stretto giro: per quanto le cose possano essere collegate dubita che sia quella la soluzione agognata del Capo della Polizia.

[CASERMA MATSU]
Nella vasca ci sono diversi giovani, una decina, che fanno più o meno gruppo, alcuni a malapena maggiorenni, sia maschi che femmine. Più solitarie sei persone di varie età, un signore dal volto rugoso con una cicatrice sul mento ha i capelli quasi bianchi e due grossi baffi, un paio di altre signore dai capelli canuti stanno chiacchierando, una ha una mezza mano bionica.
Aisha intanto si è preparata tutto questo programma, ma Hatori, appena fatti i primi passi, si ferma e si rivolge alla vasca.

Matsu Hatori

"Samurai, e allievi. Questa è Ikoma-san, Aisha, la famosa Aisha. Non la conoscete? È la prima volta che viene in caserma. Non vogliamo darle il nostro tipico benvenuto?"
Si levano grida e risatine: "Sì!" "È anche una cantante!" "Io l'ho vista, in un locale!" "E allora, vai col karaoke!"
Diversi ragazzi cominciano a intonare la base di un pezzo di Ro'R, un rocker che in questo momento ha un pezzo tra i più ascoltati in Rete.

Matsu Hatori

Si avvicina all'orecchio di Aisha: "È usanza della caserma. Non ci vorrà disonorare."
E procede nella doccia.

Ovviamente capisce che queste cure non seguono le terapie dovute, e scuote la testa al solo pensiero. Cercherebbe ora di pensare al modo di procurarsi quei dannati cerotti.

"Non lo farei mai!" Risponde falsamente indispettita... Osserva Hatori procedere verso la doccia, poi avvicinandosi alla vasca si unisce al coro degli allievi cercando di ben figurare mettendo in pratica tutto ciò che ha studiato all'Accademia. Una volta che hanno terminato dice:
"Ragazzi! Mi dovrei fare la doccia per entrare in vasca, ma se vi va, vi canto un vecchio pezzo adatto..."
Dopo aver cercato il giusto 'là' comincia ad intonare la canzone annunciata cercando di essere il più sexy possibile senza infrangere il senso del pudore, quasi fosse ad un concerto dal vivo.

@Kalimon ti metti a cantare per gli allievi e gli altri nel bagno. La gente sembra entusiasta, ridacchia, sembra divertirsi. Quattro ragazzi escono dalla vasca e si mettono a ballare, e una ragazza che faceva la doccia si aggiunge.
Dopo un minuto Hatori esce dalla doccia, ti pass accanto con un sorrisetto, ti fa un cenno di saluto con due dita e esce dal bagno, negli spogliatoi.

Fa un cenno ai ragazzi dicendo che ritorna fra poco e poi cerca di raggiungere Hatori per farsi dare le ultime risposte aggiungendo:
"Hatori per favore le ho chiesto ancora qualche cosa: mi piacerebbe capire cosa abbia fatto Shin a Shuriko di tanto disonorevole da richiedere un vostro intervento e dove ella è venuta a contattarvi... e se è solo la settimana scorsa che le ha chiesto di salvarle l'Onore? Mi risponda così torno dai ragazzi che sembrano aver apprezzato..." Il tono sembra un poco meno accondiscendente rispetto alle precedenti conversazioni.

Akane si ferma di fronte alla porta sfondata, constatando con disappunto le pietose misure di sicurezza della miniera. Prima di fare qualunque altra cosa, tira fuori dalla borsetta il suo elmetto e si toglie la giacca rossa, rivelando un giubbotto di kevlar nascosto sotto i vestiti. Qualunque cosa ci sia sotto, è meglio affrontarlo in armatura, e comunque sia non c'è ragione per sporcare un ottimo vestito. "È piuttosto buio dentro. Akira-san, hai possibilità di chiedere agli spiriti di darci una luce?"

Appena ti muovi seguendo Hatori e inizi a parlare un samurai di quelli che ballavano ti salta davanti.

Soldato Matsu

"Ehi! Dove va? Non è carino piantarci in asso. I nuovi devono sottostare all'usanza della caserma. E per lei abbiamo scelto il karaoke! Vero ragazzi?"
Gli altri che ballavano si avvicinano gridando: "Sì!" "È bravissima!" "Non ci può lasciare così!"
E ricominciano a battere le mani e fare lausics con la bocca perché tu ci canti sopra.
Sai che se non li accontenti, stai violando la loro ospitalità e le loro usanze, e quindi l'etichetta e l'onore.
Hatori lo sa bene, e infatti si affetta ad allontanarsi, con un bel ghigno soddisfatto.

[PALAZZO HININ]

"Ci mancherebbe altro... Volevo solo dire una cosa importante al sensei... Ma piuttosto perché lui non partecipa? È stato proprio lui ad invitarmi ad entrare qui dentro..."
Ad ogni modo dopo aver pensato un poco alla prossima mossa torna dal gruppo di allievi e prosegue nel suo personalissimo show, cantando un'altra canzone per poi continuare più con il ballo.
Ne approfitta per fare conoscenza con la ragazza che era uscita dalla doccia, chiedendole consiglio su dove poter mangiare, ma non solo:
"Mi farebbe piacere sapere dove abita il sensei, mi ha promesso delle lezioni personali.... Non è che me lo saprebbe dire? Per mangiare, invece, conosce qualche bel posticino?"

La ragazza ti prende per mano e ti guida indietro tra gli altri ragazzi, senza parlare ma facendo segno con la mano di "dopo" e si mette a ballare con te. La gioia e la spensieratezza che dimostrano contrasta con la totale dedizione e rigore che hanno i militari per come li conosci. Devi essere entrata in una qualche forma di rituale collettivo.
Ballate e cantate per un po', finché non si sono stufati tutti. Poi la ragazza accetta il tuo invito, invitandoti allo spaccio interno.

[PALAZZO HININ]
L'oscurità cui siete davanti, intrisa di odore di terra umida e acida, con solo il gocciolare ritmico di una qualche goccia nel buio, viene scossa da qualcosa.
Come un'ondulare, dell'aria, della temperatura.
Un refolo, come se qualcosa si agitasse nel buio.
Poi qualche vago suono, come echi di montagna, uno scricchiolio e il vento che si alza, e fende qualcosa.
La sensazione che avete, anche troppo certa, come se qualcosa agitasse il vostro spirito, è che qualcosa si muova nel buio. Si avvicni.
Forse che quei echi di montagna nascondano parole? Parole di un essere deforme...