Capitolo 1: chi ha paura del Ronin?

Kimi ragazza hinin

"No, mia signora, un goccio di sakè per festeggiare, ogni tanto..."
Kaede fa un rapido check up alla ragazza, mentre la esamina. In effetti sembra una piaga di origine autoimmune, probabilmente genetica. Qualcosa di raro, di certo. Trova un paio di casi in letteratura che confermano il sospetto. Anche se, l'estensione delle macchie è elevata. Certo le condizione di vita non aiutano, dato che a quanto pare passano 12 ore al giorno in miniera, con quel che vi paiono poche protezioni. Oltre al fatto che non si allontanano mai dal palazzo, il denaro è appena sufficiente a mangiare e vestirsi, e in genere si spostano solo per comprare il necessario nei dintorni.

"Altri residenti, eh?" È interessata all'idea di altre testimonianze, ma resta un po' guardinga, nel caso questo sia un tentativo di distogliere l'attenzione da sè. "E dove potrei trovare queste brave persone?"

Kimi ragazza hinin

Sembra animarsi un minimo: "Sì signora, vi dicevo, qui siamo una comunità, il palazzo è pieno. Anzi, io sono solo una giovane inesperta, tra noi gli anziani guidano la congrega, dovete parlare con loro. Se permette vi accompagno, anzi, credo tanti ci stiano già aspettando..." Dice, lanciano occhiate alla parta, rimasta socchiusa.

"E suo marito è con loro?" Non fa segno di alzarsi, trovando la sua fretta sempre più sospetta. Forse è solo voglia di ospiti ingombranti. Forse.

In quel momento, la porta si apre piano.
Oltre, diverse persone, inginocchiate.
Davanti a tutte c'è una anziana, dal volto scuro, come sporco di fuliggine.

Chumi anziana hinin

"Signori, perdonate l'impertinenza. Mi chiamo Chumi, per serivirvi. Sono una degli anziani, a nome della nostra comunità vi chiedo di poter conferire con tutti noi, se voleste essere tanto gentili da venire tutti nella sala comune, al piano superiore."

Dietro la donna, un movimento e una voce rivela un ragazzo.

Hato ragazzo hinin

"E lasciami!" Dice infilandosi nella porta, come liberandosi da qualcuno che lo tratteneva. Entra e si avvicina, con la testa bassa ma gli occhi duri: "Ecco qui il marito, mi chiamo Hato."
Raggiunge la ragazza e il bambino, che gli abbraccia le gambe.
"Siamo poveracci." Dice guardando oltre, la gente fuori, "Ma siamo esseri umani anche noi."
Vedete che anche lui ha segni sul volto, sembra quasi gli occhi siano luminosi da tanto sono rossi.

In un angolo, sei entrato in meditazione, e richiami uno spirito, anche se a fatica, dato che se ne stanno parecchio nascosti. Dopo qualche preghiera, un'entità esce dallo strato di vuoto denso che pervade questa zona. Si tratta di un essere roccioso, granitico, antico, la cui essenza è erosa e forata da numerose gallerie.
Una voce cavernosa che riverbera nella tua anima ti dice di essere fuggito dalla sua sede ancestrale per via di altri spiriti, spiriti della modernità corrotta, che si sono insediati sotto il palazzo, nei suoi sotterranei, tra le fondamenta.
Accetta la tua offerta, dicendo che se lo aiuterai a tornare alla sua casa ti dovrà un favore.

Akane, nonostante questi qua siamo piuttosto sospetti, sei abbastanza sicura che in qursto momento non mentano. La ragazza sembra più che algro intimorita da voi.

Akane li fissa per un paio di secondi con uno sguardo neutro, e poi sospira, alzandosi. "Lo so bene che siete umani, e meritate di essere trattati come tali. Come ho detto, siamo qui per aiutare, e io non mento mai." Detto questo, si allontana per seguire la vecchia, piegando la testa. "Grazie per l'ospitalità."

Akira si alza e fa un piccolo cenno "samurai-sama, vi dovrei parlare senza occhi indiscreti..." chiedo cortesemente, mentre faccio un inchino agli altri presenti, per non risultare contraria al bushido

"Hm-hm" annuisce alle parole della donna "Questa è una piaga di origine autoimmune, ovvero è dovuta a un attacco del sistema immunitario rivolto contro sé stesso, diciamo" osserva la reazione della donna per vedere se capisce. Altrimenti cercherà di spiegarlo in maniera ancora più semplice. "Anche i tuoi genitori la avevano?" Nell'osservare la malcapitata, pensa: "Certo che fanno anche una vitaccia..."

Akane alza leggermente un sopracciglio: è da folli non ascoltare quando uno shugenja vuole parlarti, ma sul momento il loro comportamento non potrebbe sembrare più sospetto. "Ma certo, Akira-san. Iniziamo con l'andare fuori di qui, quando avremo finito saremo pronti per unirci a Chihiro-san e gli altri. Con permesso..." piega la testa e accompagna Akira fuori, lontano da occhi indiscreti. "Sono tutta orecchi, Akira-san.

Appena siamo fuori (Akane inclusa, se vuole) inizio a dire lentamente guardandole e indicando il terreno della struttura: "un antico spirito mi ha raggiunto... alcuni spiriti più recenti lo hanno spinto fuori, se riesco a riportalo alla sua sede ancestrale, mi donerà un favore..." Dico inchinandomi leggermente, essendo che sono assai in grazia per aver ricevuto un tal compito, quindi sono in inchino per rispetto nel, suo confronto.

Kimi ragazza hinin

"Oh, capisco, non è una bella cosa, ma non mi fa male, solo spesso prurito e ogni tanto ssnguina un po'. No, questa cosa ce l'ho solo io, i nostri genitori stavano meglio. Grazie, comunque, della premura, che i kami vi abbiano in gloria."

Chumi anziana hinin

"Nobili signori, questo genere di cose sono cominciate da alcuni anni, prima stavamo quasi tutti bene. Vi racconteremo di più, quando vorrete seguirci dove c'è più posto per parlare."

Uscendo, trovate in corridoio una ventina di altri hinin, in ascolto, che si inginocchiano al vostro passaggio.

Una volta rientrati, venite accompagnati fino all'ascensore in fondo al corridoio, dove arrivano anche le scale che salgono e scendono nei sotterranei.
Saliti al nono piano, venite portati in uno stanzone, con una vetrata su un terrazzone.
Lo stanzone è occupato per metà da fili con panni stesi, e su un lato delle lavatrici industriali.
Nell'altra metà invece ci sono alcuni vecchi divani attorno a grande tavolo basso, di fronte a alcune file di cuscini su cui si siedono gli hinin, compresa la ragazza con bambino, ma senza il marito.
Su un lato alcune cucine economiche con teiere a bollire.
Voi venite fatti accomodare su un divano, di fronte a un altro su cui ai siedono l'anziana di prima e altri anziani, i consiglieri della congrega.
Vi viene offerto del tè e dei dolcetti di riso, anche se in piattini e tazzine di metallo.

Chumi anziana hinin

"Nobili samurai, vi pregherei di perdonare la nostra pochezza di mezzi. Non viene nessuno da tempo, a parte quel nobile samurai della polizia. Saremo però felici di rispondere a tutte le vostre domande."