Capitolo 1: chi ha paura del Ronin?

Akira si connette con la mente degli spiriti. Per quanto siano comunque esseri alieni alla mente umana, tentano di comunicare e farsi capire.
Sono impauriti, anzi terrorizzati, e molto confusi, ammalati, da qualche spirito o entità, molto potente, che viene da oltre la terra.
Qualcosa che è arrivato e pian piano ha divorato diversi di loro, da molto tempo, forse anni.
Akira gli chiede perché vi hanno attaccato, ma loro rispondono che cercavano solo aiuto e non si rendono conto di farvi male.
Se ne scusano, e vi chiedono di aiutarli a liberare la terra da questo male. Che risiede oltre la terra, ma che viene da più lontano, che qualcosa da fuori porta la morte, giorno dopo giorno, ad avvelenare il terreno.
Per debellare il male, bisogna cercare e stanare questo pericolo lontano.

Akane ascolta con calma la spiegazione della shugenja, abbassando finalmente la pistola. Questo conferma che gli spiriti sono solo un sintomo del problema, piuttosto che la causa. Bene, finalmente una buona pista. "Akira-san, potresti chiedergli se conoscono una via verso il basso? Non c'è bisogno che ci accompagnino, basta un'indicazione."

Torno a concentrarmi e rilancio Lettura del Pensiero, facendo la domanda.

La risposta è che non c'è null'altro più sotto, al terra è solida, e passaggi di altro tipo non ce ne sono.

Akane annuisce tra sè, dimentica dello spazio in cui si trovano. A questo punto è chiaro che non potranno risolvere la cosa in una giornata; dovranno riunirsi con gli altri e trovare questo fantomatico colpevole, chissà dove. Come ultima cosa, chiederà ad Akira se sia possibili per gli spiriti essere più specifici sulla posizione di questo male.

Mi concentro ancora, con le ultime energie. Di nuovo Lettura del Pensiero.

Lo spirito, un essere verdastro dalla forma di una melma solida ammuffita, non sa altro, loro conoscono solo gli spiriti malvagi che li cacciano dalla terra, ma il male viene da più lontano.
Akira, questa risposta concorda con quel che hai percepito, la linea di vuoto che sentivi all'inizio, che procede attraverso il vuoto, verso un punto imprecisato, a dire il vero molto lontano, quasi in un'altra dimensione.

Il suo sopracciglio si abbassa leggermente, esprimendo un pizzico della sua frustrazione. Si crede una brava investigatrice, ma il sovrannaturale non è il suo campo. Dovrà affidarsi pesantemente alle shugenja del suo gruppo- non è abituata a fidarsi così tanto degli altri. Ma è il compito di uno Scorpione fare di tutto per la propria missione. "Grazie mille, Akira-san: temo quindi che abbiamo fatto tutto il possibile qui dentro. Penso sia ora di spiegare agli hinin la situazione, e tornare al punto di raccolta. Questa è un informazione che non possiamo dare telematicamente." (Io penso di aver finito in questa scena, se gli altri vogliono fare qualcos'altro prego!)

Tornate fuori, gli spiriti vi lasciamo passare, e vi ricongiungente con gli altri.
Spiegate agli Hinin quel che è successo, e cosa avete deciso di fare.
Essi vi benedicono, qualcuno rimane un po' sciettico, ma la maggioranza sono con voi.
Kaede è rimasta ferita, e avrebbe bisogno di qualche cura.
La sera sta scendendo, ed è quasi ora di cena.
Lasciate il palazzo degli Hinin, Kaede vi chiede di passare al suo ospedale, per qualche fasciatura alle scottature che ha rimediato.
Poi potete ritrovarvi a un punto di raccolta.

Accompagnate Kaede all'ospedale, Aisha vi chiama e vi trovate là.
Vi aggiornate su cosa è successo (possiamo darlo per scontato, a meno che non abbiate qualcosa da discutere tra voi giocatori).
Le cure di Kaede durano una mezz'ora, dopo di che è ora di cena, potete mangiare qualcosa anche al volo, o fare diverso.

@ericholzer Mentre andate all'ospedale, lo sniffer sulla sonda che ti ha sorpreso dalle telecamere trasmette la sua posizione, è bloccato ad un accesso protetto, attraverso cui è passata la sonda. Si tratta di un punto di accesso governativo, uno di quei punti controllati dalla Soshi Intelligence and Counterintelligence Ltd. Di nuovo scorpioni.

Raggiungo gli altri all'ospedale, preoccupata per Kaede:
"Ma cosa è successo?"
Messa al corrente dello scontro nel sotterraneo mi fermo a pensare qualche minuto. Accertatami che la mia amica stia abbastanza bene, mi rilasso e attendo che venga curata. Una volta fuori invito il gruppo a cena al Ristorante La Saggezza e L'Onore, descrivendolo come un buon posto sia per le sale private, sia per i costi contenuti sia per gli argomenti che devo riferire loro. Unico neo, particolarmente legato alla tradizione, non è da escludere che ci richiedano delle cerimonie particolari per essere ben visti ed accolti.

Kaede è stata curata, e vi spostate al La Saggezza e L'Onore, un ristorante nella zona Lion.

Entrate, a fianco dell'ingresso c'è un tempietto agli antenati, il cameriere in kimono vi chiede di lasciare un piccolo haiku a un vostro avo, porgendovi una tastiera wireless per aggiungere la vostra poesia al muro digitale lì dietro.
Prendete una stanzetta privata, al piano riservato ai samurai.
Ordinate del buon cibo, e vi potete rilassare.