Alle "ventitrè punto zerozero", come dice Akane, vi infilate tra le case del quartiere di fronte allo slum, fino a dietro un capannone, in una zona buia dove c'è un grosso tombino di ispezione.
Nessuno in giro, lo aprite e scendete le scale fino a diversi metri sottoterra.
L'aria fresca e umida vi inghiotte. L'odore, beh, è quello che vi aspettate: liquami e odori più acidi e irritanti. Dopo tutto, la pioggia acida che lava lo smog è quei che finisce.
La luce si fa presto inesistente, e il rumore passa dai pochi della città a inquietanti gocciolii e sciacquii.
Accendete le torce. A terra, un condotto incassato dove scorre liquido.
Il passaggio procede veso nord, dritto, intervallato da condotte più o meno grandi, sfiati di fumi e vapori, condotte che a tratti buttano sciacquate di materia colorata.
Cominciate il vostro viaggio. Tra squitti di animali, mucchi di schifezze, a volte pulsanti di luminosità, a volte fumanti di odori che vi urtano le narici, e devono averle urtante anche ai topi morti intorno.
Contate le scale che portano in superifice, in corrispondenza dei tombini della mappa.
E vi rendete conto di arrivare al livello del capannone. Poi del parcheggio, e del supermercato.
Arrivati lì, al secondo tombino, Takamori riceve l'avviso di un punto d'accesso disponibile. Il segnale è basso. E qua sotto, chissà che roba è, potrebbe anche essere una Rete Pirata di una AI selvaggia. Ma c'è.

OOC:
Vi interessa indagare o proseguite?