Capitolo 2: vuoti lontani

Mi irrigidisco avvicinandomi ad Akane:
"Hai detto un occhio?.... No. Non ci voglio credere..." Fisso l'ombrello, ma con la mente sono altrove, tra i libri della mia biblioteca.... Dopo un poco le rispondo:
"È cosa da non crederci, non ti serve uno specialista per questo, ne ho lette tante di storie in merito..." Pausa, per poi riprendere:
"Conosci il mondo degli spiriti no? Beh ce ne sono alcuni che senza una spiegazione razionale si svegliano dentro un oggetto comune prendendone possesso ed animandolo...."
Non aggiungo altro, piuttosto sembro essere in attesa di vedere l'oggetto sollevarsi sul manico e cominciare a saltellare su una gamba sola. Poi come svegliatami da un sonno innaturale proseguo, vagamente preoccupata:
"Se è veramente uno Yokai, speriamo che non sia uno di quelli dispettosi o malevoli che creano grossi, anzi grossissimi problemi a chi ha la sfortuna di incontrarli."

Akane annuisce incerta, ma non è mai stata una capace di affidarsi tranquillamente alla fortuna. Sa bene che il suo lavoro le ha guadagnato fin troppo karma negativo per aspettarsi la benevolenza del fato. "Hai ragione. Ma giusto in caso..."

Affidando un attimo la pistola ad Aisha, armeggia con le sue orecchie per un momento e poi si toglie uno dei suoi orecchini. Avvicinandosi all'ombrello con circospezione, apoggia il ninnolo per terra e piega la testa con umiltà, battendo tre volte le mani come chi fa un offerta a un kami. "Se ti abbiamo inquietato, ti prego di accettare questo oggetto come il segno del nostro dispiacere." Sperando che sia abbastanza per acquietarlo, si rialza e aspetta che Takamori finisca di fare la sua magia.

Improvvisi un paio di routine per schermare il tuo tentativo di acesso in modo che risulti come un contatto anomalo, mentre acquisisici i messaggi dal punto di acesso e li analizzi.
Non c'è molto in un messaggio di inizio comunicazione, ma comunque trovi punti in cui ci sono byte di riempimento che ti paiono valorizzati con una qualche forma di codice.
Quando lo decodifichi, ti trovi di fronte a una serie di byte senza senso, che però hanno tutta l'aria di essere una specie di, sì, litania?
Anzi no, è una litania, ricordi di aver letto uno studio riguardante la possibilità di integrare messaggi esoterici all'interno di pacchetti di dati.
Studi su come collegare la tecnologia alla spiritualità.
Hai la certezza che là dietro ci sia qualcosa di oscuro, sia nel senso di poco comprensibile, che di malvagio.
Collegarsi potebbe essere molto, molto pericoloso.
Anche se ti intriga parecchio.

Fai il tuo rituale, l'ombrello non sembra reagire in alcun modo. D'altra parte, sembra essere piuttosto pacato, come spirito.
Anche se d'un colpo senti come un refolo venire dall'ombrello, e fuggire oltre carezzandoti la guancia.
Anche Aisha si accorge del soffio passare.

Al termine del rituale eseguito sto per dare la pistola ad Akane quando sento il refolo di vento passare tra noi due. Trattengo un attimo ancora l'arma, perplessa, ma poi la restituisco dicendole:
"È una fortuna che tu stia dalla nostra parte, lo sai?" La guardo per qualche attimo, ma poi scuotendo la testa torno a concentrarmi su Takamori:
"Che dici vale la pena rischiare o è meglio procedere con la 'missione' principale? Visto l'ambiente e la particolarità dello stesso forse è meglio non restarci troppo a lungo..."
Attendo la risposta di Takamori, mentre torno a controllare la mappa, segnando sulla stessa la posizione che abbiamo raggiunto con il simbolo del wi-fi.

Una cosa mai vista prima, spirito e tecnologia.

"Qui nascondono qualcosa di grosso, sembra difeso non da un IA ma da uno spirito. Akane hai qualche suggerimento? Sono tentato di entrare.

poco: sono sia curioso che cauto quindi tempireggio

ma che ha oggi...? Beh, non è il momento di pensarci.
Scrollando le spalle, si guarda attorno, divisa tra la cautela di un agente segreto e la curiosità di un investigatrice. Potrebbe perfino essere connesso a questo spirito ombrello. "...magari tenta solo senza cyberplug. Se è davvero uno spirito, è improbabile che avvertirà il nemico come un AI qualunque. Ma se ti sembra di essere in pericolo, meglio uscire subito, non sappiamo cosa potrebbe un kami farti." Si strofina le tempie con una mano, mormorando più a sè stessa che agli altri. "non potevano essere solo cari vecchi tagliagole? No, doveva esserci un dannato spirito."

Ripongo il plug

"Andiamo avanti, questo lo studieremo bene fuori di qui per il futuro. Vediamo se troviamo qualcosa di più mondano proseguendo
Ma chi ha perso un ombrello qui?"

"Ti spiego mentre camminiamo, è...una storia affascinante." Sospira Akane, riprendendo ancora una volta l'avanguardia. A questo punto quasi spera che il prossimo ostacolo sia un uomo armato.

Procedete lungo il tunnel.
Fate ancora un paio di tombini, 50 metri, 60.
Akane, camminando ti accorgi di qualcosa di strano: a tratti senti dello sciacquare, qualche lieve rumore. Poi di colpo uno squittìo.
Ti volti di scatto, sembrava avessi un, boh, topo, all'orecchio destro.
Ma ci vai con la mano, e tocchi solo l'orecchino rimasto.
In effetti, sembra che quei rumori, adesso altri brevi squittii, arrivino dall'orecchino!

Imprecando in maniera non troppo femminile, Akane si strappa l'altro orecchino e lo tira nei liquami, puntandovi contro la pistola. Agli altri sibila con i denti serrati: "Sentivo dei topi. Dentro al mio orecchino. Sbrighiamoci ad uscire di qui."

Sbuffo e dico:
"Dannazione, speriamo che sia un evento legato solo all'orecchino rimasto, ne hai offerto uno, forse dovevi farli con entrambi? Quello che mi preoccupa è che dovremo ripassare da qui anche al ritorno... Toccherà pensarci dopo... "
Faccio ancora qualche passo e poi dico:
"Ad ogni modo dovremmo esserci stando alla nostra mappa dovremmo aver raggiunto i sotterranei della fabbrica."

Akane lancia l'altro orecchino, e quando lo strappa sente una voce sussurrare: "Perché, amica mia!"
Poi pace.

Continuate per il condotto, finché la mappa vi dice che siete sotto la fabbrica. Sopra di voi, la scala di servizio che sale e porta a un tombino nel pavimento di un bagno.

Salgo quel tanto che basta per spizzare oltre il tombino, poi riferisco agli altri:
"Da qui sbuchiamo in alcuni bagni, io però vorrei prima capire dove quel camion ha scaricato..."

"Possiamo provare. Ma dovremo essere cauti, fuori saremo esposti." Dicendo così, avanza quanto basta per trovarsi sotto a uno dei tombini che dovrebbero essere al di fuori della fabbrica, e prima di salire vi appoggia l'orecchio per sentire se si sente qualcuno in arrivo.

Procedete oltre la fabbrica, e salite fino al tombino.

Essendo un tombino stradale, in qualche modo si riesce a vedere fuori, e a sentire.
Akane attende qualche minuto, finché non senta arrivare qualcuno. Passi strascicati, passano lì vicino, poi si allontanano, e si fermano poco dopo.
Qualche minuto dopo, Akane prova a guardare meglio. Le pare di vedere una forma accucciata in un angolo. Immobile.
Prova di alzare un attimo il tombino, e si rende conto che quello che è passato è un barbone. Che si è sdraiato in un angolo, contro il muro della fabbrica, dove ci sono sacchetti e cartoni, circodati da rifiuti. Sembra... addormentato.
Da lì si vede che la strada sembra ordinaria, la parete della fabbrica è di cemento liscio, e le finestrone in alto sono coperte di lamiere, il tetto sormontato da filo spinato. All'angolo con la strada che da sul davanti della fabbrica, c'è un'auto ribaltata contornata da lastre di metallo, come a barricare per bene il passaggio.
Sembra proprio che questo lato della fabbrica sia al di fuori della zona "interna".

Ascolto la descrizione di quello che Akane vede fuori e allora propongo:
"Uhm, a quanto pare qui dietro è come con le strade laterali che abbiamo visto dal drone... Accesso interamente barricato. Siamo costretti ad entrare dai bagni, poi vediamo se troviamo qualche cosa di utile, ma fondamentalmente sembra che addirittura sul tetto ci sia una qualche 'restricted area'... Che facciamo cerchiamo di andare lassù? Certo non avremmo più la copertura delle fogne però..."

Akane aggrotta la fronte. "Se ci prendono sul tetto, non avremo via di scampo...ma dovremo pur prendere qualche rischio." Approva il piano, ma prima di andare lancia un occhiata al barbone e parla di nuovo, a voce abbastanza alta da raggiungere anche lui. "Qui non c'è niente. Proviamo al supermercato." Ma un occhiata significativa rivela ai suoi compagni che questa è solo una pista falsa lasciata per la possibile spia. A questo punto, si limita a seguire gli altri.

Guardo stranita Akane, ma poi sorrido parlandole in un sussurro:
"Magari se continuavano proprio a non far sapere di noi era meglio, ma vabbeh speriamo che non centri nulla e sia ubriaco, o che abbocchi..."
Poi faccio segno di fare silenzio e cerco di capire se il tizio fuori manda qualche comunicazione rimanendo in posizione per diversi minuti, pronta a tirare giù il barbone e cercare di metterlo fuori combattimento se necessario.

Rimanete in attesa, ma il barbone sembra sonoramente ronfare, nel vero senso della parola: potete percepirne il russare.