Capitolo 3: il vuoto dentro

Mi servono un paio di minuti, maledizione.

Credo che la Jeep abbia puntato Aisha, scatto verso la clinica stando lontano da Aisha e cercando di stare per quanto possibile al coperto

Roll

Takamori e Aisha corrono verso la clinica, e raggiungono l'ingresso, si ritrovano davanti alla porta, che è a scorrimetno automatico, quindi perdono quell'istante perché si aprano, nascondendosi oltre il bordo del palazzo.

Mi getto dentro la clinica con un sospiro di sollievo e poi rotolo il più vicino possibile ad un ostacolo per la vista dei soldati a guida della Jeep Resto sdraiata a riprendere fiato. Appena riesco chiamo la mia agente.

Akane arriva un po' più tardi degli altri, quando è sicura che la strada sia arriva. Una volta lì si inginocchia e fissa con occhio critico le ferite di Aisha, prima di annuire. "Bene, niente di permanente. Ma abbiamo rischiato troppo." Crolla sul divano anche lei e si affretta a fare rapporto alla Soshi. Dovranno anche chiedere informazioni a Miyano, ma il telefono è troppo rischioso: sanno già che controllano le sue comunicazioni elettroniche.

Akane segue prodentemente la jeep, che accellera lungo la strada.
Aisha e Takamori entrano nella sala d'aspetto, e Aisha si accuccia sotto il livello delle grandi finestre, dietro alle seggioline per il pubblico.
Si tira dietro Takamori, appena in tempo per evitare una sventagliata di mitra sulle finestre, che spazza l'ambiente e fa saltare ovunque schegge di vetro, pezzi di mobilio, calcinacci. E grida, di infermiere e pessanti lì rimasti, un paio purtroppo non abbastanza furbi da nascondersi. Che infatti finiscono a terra, sanguinanti.
Subito dopo, la jeep inchioda e si ferma davanti alla clinica, si aprono le porte e fanno per scendere dei militari.

Dopo alcuni attimi di dubbi, decido di correre verso il primo piano il più in fretta possibile, prima che i soldati mi vedano, e di raggiungere il resto del mio equipaggiamento. Grido ai presenti:
"Chiamate la polizia e fate mandare delle pattuglie o sarà una strage!"

Seguo Aisha, dobbiamo prendere tempo.

Dalla jeep escono quattro soldati, che corrono all'entrata, e in perfetto stile militare si piazzano ai lati dell'ingresso, guardano dentro e poi fanno irruzione.
Hanno tute, elmetti, passamontagna, visori, fucili con mirini laser, telecamere e bombe a mano alla cintura.
Il mezzo resta acceso, con il mitra che punta la clinica.
Intnato, da lontano arrivai il ruomore di auto volante, forse più d'una. E infatti Akane alzando lo sguardo vede due forme scure lontane procedere a tutta velocità verso la clinica.
Allo stesso tempo, da un'altra direzione, arriva il suono di sirene della polizia, e quattro droni coi lampeggianti arrivano a loro volta.
Takamori e Aisha superano la sala d'attesa e, come hanno già fatto, ma di corsa, percorrono il primo corridoio, di ambulatori.
L'altra volta avevano percorso il corridoio fino in fondo, dove una scala (e eventualmente ascensori) porta al piano superiore.

(Potrei provare ad arrivare alla jeep senza essere vista? Arrivandogli da dietro chiaramente)

Akane ignora l'immediato, e stupido, impulso di correre dietro ai soldati entrati nella clinica: con il suo equipaggiamento e in uno spazio chiuso finirebbe solo per farsi ammazzare. Invece, si abbassa più che può e scivola rapidamente verso la jeep lasciata indietro dai soldati, sfruttando la taglia della jeep stessa come copertura. (Tiro)

Akane scivola quatta dietro la jeep, che sul lato dietro ha solo due piccoli finestrini oscurati.
Arriva sotto la jeep e si acquatta dietro di essa, sotto i vetri.
Mentre ansima per qualche secondo, sentre che il mezzo ha qualche ronzio e rumorino, come se qualche strumento fosse attivo all'interno, al di là del motore (elettrico, quindi se formo silente).
Cosa che le fa pensare che qualcosa accada al suo interno.

Aisha e Takamori continuano a correre e raggiungono le scale, e si apprestano a salirle.

Akane si copre la bocca con la manica mentre riprende fiato per evitare di fare troppo rumore. Poi, quando si sente di nuovo fresca, avvicina cautamente la mano alla maniglia dello sportello dall'altro lato del guidatore. Un'ultimo lungo respiro. o la va o la spacca.

Con un movimento deciso prova ad aprire lo sportello per poi lanciarsi dentro in un'imboscata.

Akane spalanca il portellone di dietro, e balza sul veicolo puntando la pistola.
L'interno della jeep è ampio, con due file di tre sedili messe sui lati, a fronteggiarsi verso l'interno.
Tutto ai lati, e sul soffitto, ci sono apparecchiature elettroniche, rastrelliere per armi e materiale vario.
Sul posto più avanti a sinistra, è seduto un soldato, in tuta da combattimento ma senza elemtto, con un visore sugli occhi e attuatori sulle mani.
In fondo, una paratia separa il retro dai posti di guida, con solo tre piccole finestrelle. E un portello apribile per passare dall'uno all'altra.
dalla finestrella, si vede che sul sedile davanti a sinistra e seduto un pilota.
Il salto dentro sorprende l'uomo dietro. Non sa che dire di quello davanti.