Suor Maria Rosalina chiuse gli occhi per un istante, concentrandosi sulle energie che scorrevano attorno a lei. Le fiamme dipinte sulla Ferrari sembravano pulsare di vita propria, invitandola a scoprire segreti nascosti. Si immerse nelle antiche tecniche della sua setta, cercando una visione che potesse offrire chiarezza.
Ma il suo legame con l'oltre questa volta la tradì. Invece di visioni utili, fu travolta da immagini confondenti e caotiche: una pioggia di fuoco, monaci che si trasformavano in bestie, e poi... il volto di un bambino che urlava, ma senza suono. Tutto si disintegrava davanti a lei, in un turbinio di sensazioni ingannevoli.
Rosalina si risvegliò bruscamente dalla trance, con un senso di inquietudine che le serpeggiava nella mente. Il fallimento della divinazione le lasciava addosso un amaro presentimento. Non sapeva cosa avessero in serbo gli eventi, ma una cosa era certa: il tempio nascondeva qualcosa di molto più pericoloso di quanto avesse immaginato.
Grimsley la guardò di sbieco. "Brutte notizie?"
Rosalina strinse la naginata. "Direi che dobbiamo prepararci al peggio."
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La Ferrari 250 GT rallentò gradualmente mentre si avvicinavano al Tempio di San Vincenzo. Il rombo possente del motore si fece più tenue, come se la stessa macchina percepisse il peso del luogo verso cui erano diretti. Il tempio era immerso nella nebbia leggera della sera, con l'antica struttura che si stagliava contro il cielo crepuscolare. Le mura erano avvolte dall'edera e sembravano crollare sotto il peso dei secoli, ma nonostante il degrado, emanavano un’aura di inquietudine palpabile.
Il cancello in ferro battuto, arrugginito e chiuso da tempo, cigolò sinistramente mentre Grimsley lo apriva con un colpo secco, quasi come se il portale li stesse invitando a entrare. Rosalina uscì dalla macchina con movimenti misurati, osservando attentamente l’ambiente circostante. L’aria qui era più fredda, pesante di una presenza invisibile. Il silenzio era rotto solo dal fruscio del vento che sferzava gli alberi intorno al monastero abbandonato.
Dalla vecchia torre campanaria del tempio, un campanello suonò da solo, un suono distante e soffocato, come se venisse da un altro tempo. Il tempio, seppur in rovina, aveva un’atmosfera di attesa. Qualcosa stava osservando.
Grimsley si sistemò il colletto del suo giubbotto di pelle e fece un mezzo sorriso. "Beh, non è accogliente come una delle tue chiese, sorella, ma di sicuro ha fascino."
Suor Maria Rosalina strinse la presa sulla naginata, il cuore tranquillo ma la mente all'erta. "Qualcosa ci aspetta qui dentro... e non sarà amichevole."