Capitolo 4: circondati dal Vuoto

Mentre cammino in mezzo a quel macello, mi si stringe il cuore, probabilmente molte di quelle persone non sapevano nemmeno che affari sporchi girassero là dentro, quasi in tranche mando un massaggio a Miyano:
'Li hanno ammazzati tutti'
Raggiungo Akane e recuperando un po' di freddezza mormoro:
"Akane... Tu stai bene?"
Mi avvicino abbassando appena gli occhiali da sole, prima di aggiungere:
"Ho avvisato Miyano, intanto cerchiamo qualche indizio noi, anche se ho l'impressione che siano stati degli zomboidi resi particolarmente aggressivi a combinare tutto ciò..."

Akane non risponde ad Aisha, incrociando il suo sguardo per un'instante prima di voltarsi. Forse la risposta più adatta in questa situazione sarebbe un finto "si"...ma Akane non mente mai. "Dovremmo affrettarci. Chiunque abbia fatto questo potrebbe essere ancora qui.

(Tiro di perfezione per investigare, aggiungo sia il +2 da Aisha che il mio bonus del vantaggio Investigatore)

Mi avvicino ad Akane, forse comprensiva, forse preoccupata, ma tento di rincuorarla:
"Qualunque cosa sia successa, hai la mia stima, non ti conosco da tantissimo, ma sei veramente in gamba... Forza diamoci da fare, non credo ci sia più nessuno..." Sospiro:
"All'uscita, se ci fossero problemi, fingiti arrestata da me..."

Akane ragiona su quel poco che ha, macchie di sangue, corpi e ferite.
La sua mente analitica collega informazioni e ricordi, e alcuni segni delle ferite le ricordano morsi, come alcuni di quegli zombie avevano cercato di fare quel giorno nelle fogne. Ma la prova decisiva è un rimasuglio di saliva su un camice strappato, che presenta una muffa tipica delle salme non ben conservate. Unendo alla freschezza delle tracce che suggerisce che lo scempio sia stato fatto da non tante ore, ne desume che siano morsi dati da corpi deceduti da tempo e non conservati. Quindi per forza quegli zombie.

Comunicate il tutto a Miyano. Che quasi non commenta dallo sconcerto, guardando le foto che gli mandate.

Dopo le indagini di rito dico:
"Ancora loro... Proviamo a vedere se troviamo qualcosa che gli è sfuggito, non mi rendo conto se hanno fatto questo per prendere qualcosa che non dovevamo trovare noi o se è un tentativo di fare scalpore e depistare... Dove sarà l'ufficio di Uto? Sarà stato un dirigente... Al piano superiore?"
Mi guardo ancora intorno provando a capire da dove siano passati prima di dirigermi verso le scale...

Paranoica come sempre, Akane invia le foto del massacro a Miyano, Aisha e Takamori, e si ripromette di stamparle una volta arrivata a casa; in qualche modo, queste prove saranno preservate, anche se tutti tranne uno di loro venissero a mancare. Poi segue Aisha al piano di sopra, tenendo una mano sulla fondina della pistola.

Procedete indietro fino alla scala salita da Akane, con la pistola spianata e i nervi tesi, nell'irreale calma di tutti quei corpi morti e dilaniati.
Non vedete indizi particolari su da dove possono essere arrivati, anche se forse, lo scempio era più feroce al paino di sotto, al netto dell'ingresso dove c'è stata la lotta con la sicurezza armata.
Voltate l'angolo per affacciarvi al corridoio che da sull'ufficio del direttore, e lo raggiungete.
Vi affacciate alla porta, e dentro, al contrario degli altri ambienti, visibile dalle porte quadi tutte aperte, regna la calma. Come se lì dentro non fosse entrato nessuno. Tutto ancora pulito, in ordine, elegante e curato in rosso e nero, i bei mobili moderni, il quadro del daimyo Yogo appeso dietro la scrivania.
A parte, alla scrivania, Utomo Yogo. Seduto, collegato al terminale sulla scrivania, con le braccia sui braccioli, le dita artigliate alla pelle, gli occhi coperti dal visore e la bocca spalancata in un grido silente. Immobile, rigido, i muscoli tesi in uno spasmo, infinito nella morte.
Sullo schermo, l'immagine riprodotta dalla connessione, rappresenta un vortice, nero iridescente di violaceo. Al centro, una strega in bianco e verde giada fluttua, tanto vivida da sembrare viva.

Guardo con disappunto questo altro morto e commento fredda:
"Uto non ci potrà dire proprio nulla..." Mi avvicino al computer e apro il desktop vedendo se ci sono cartelle utili o interessanti.
Metto il visore e cerco di capire cosa stesse vedendo... Se non succede nulla perquisisco la stanza e chiedo a Takamori se riesce ad aprire gli archivi chiusi senza rischiare di farsi friggere il cervello.

Akane resiste all'impulso rozzo di dissacrare il corpo di Uto in qualche maniera, come sputargli addosso: chiunque fosse in vita, l'Onore comanda rispetto verso i morti. Guarda con aria sospettosa la figura nello schermo, prima di coprire lo schermo con qualcosa. Chissà se ha qualche magia malevola infusa dentro. (Posso tirare per vedere se riconosco questa strega?)

Non hai mai visto questa strega, sai solo che tra le creature delle Shadowlands esistono tante strane manifestazioni malvage, ma ognuna ha le sue peculiarità.
Un mago malvagio della Maho usa il suo sangue per produrre effetti magici di vario tipo. Come sai.
Di certo, queste cose di solito non stanno nella Rete.

Unico modo per usare il sistema è tramite il visore.
Per cui lo sfili a Utomo, e lo infili.
L'immagine che vedi è quella di un antro oscuro, una grotta, al cui centro la strega dell'immagine sta attorno a un calderone ribollente di fumi verdognoli.

Strega del Vuoto

Sta salmodiando una litania con voce gracchiante, mentre in mano ha qualcosa, forse un animaletto, che si agita.
Di colpo con una mano ne prende la testa e la strappa, con gran schizzare di sangue. Butta la testa nel calderone, che ha un lampo di fumo più forte.
In quel momento, si gira di scatto verso di te.
E grida: "Ahhhh! Intrusi! Intrusi!"

Al grido della figura grido a mia volta togliendomi di scatto il visore e scagliandolo sulla scrivania di Uto:
"Cazzo!! Questa rete ha vita propria! Sbrighiamoci! Potrebbe aver dato un allarme elettronico che ci ficca nei peggio guai..."

Spaventata dal suo grido afferra il braccio di Aisha in maniera protettiva, ma vedendo che il pericolo non è imminente, annuisce e si ferma solo a scattare una foto ad Uto, prima di guidare la ritirata. "Via di qui! Coprite il volto!"

Akane inquadra la stanza, ma mentre osserva l'immagine per fotografare si accorge che qualcosa si muove.
Da sotto il panno usato per coprire lo schermo, così come dai visori negli occhiali VR lanciati sul pavimento, la luce diventa in qualche modo solida. Comincia a inondare la stanza, un po' come se diventasse pittura, liquida, olio scuro che bagna pareti e pavimento.
Intanto, Utomo comincia a gonfiarsi. E a muoversi, e alzarsi.
Mentre vi fiondate nel corridoio, il suo corpo esplode, e la voce della strega che ne fuoriesce rimbomba nella stanza.

Strega del Vuoto

"Stupido, stupido uomo!
Basta nascodersi! Adesso è ora di mangiare, ho troppa fame!
E voi, non scappate!"

Fate i primi passi nel corridoio, ma la luce liquida lo inonda, e vi arriva alle ginocchia, poi l'onda vi travolge e vi trovate per un attimo a galleggiare nella luce oleosa, poi tornate coi piedi per terra, la luce come è arrivata sembra stemperarsi di nuovo in aria.
Ma dalle finestre, vedete fuori, tutto il laboratorio, avvolto da un vortice nero e violaceo, quello dello schermo.

Intanto, dietro di voi, sentite passi nell'ufficio di Utomo, avvicinarsi alla porta.

Hida Miyano

Miyano fuori vede l'energia violacea inglobare il laboratorio.
Da fuori, l'energia sembra digitale, come se fosse un videogioco. Ma è più che reale.
Chiama al KKR: "Ehi, che succede? Mi sentite?"


All'interno i KKR di Aisha e Akane ricevono perfettamente.

Rispondo lapidaria a Miyano:
"Il Vuoto ha preso vita!"
Appena ritocchiamo terra grido ad Akane e Takamori <se sta con noi>:
"Adesso o maI più! VIA!"
Correndo verso l'uscita più vicina che sia una porta o una finestra senza sbarre.

Akane non si ferma a vedere come ha fatto Uto a rialzarsi; corre immediatamente dietro ad Aisha, avvertendo freddamente Miyano. "Abbiamo un'altro non morto. Chiamate i Kuni, temo questa sia diverso dagli altri."

Correte dentro la porta di fronte, quella di un laboratorio pieno di apparecchiature, scrivanie, terminali, e cadaveri.
Intanto, dietro, sentite i passi uscire dall'ufficio del direttore, e la voce chiamare: "Dove siete? Dove sieta scappati?"
E poi un orrido odore di masticare, unito allo spezzarsi di ossa e disfarsi di carne.
Arrivate alla finestra, l'aprite e scendete nel parcheggio. Raggiungete il limitare, dove comincia il guscio di luce scura. Toccandolo sentite come una forza che vi respinge. Spingere è inutile, più premete più vi respinge.

Akane impreca sottovoce quando il guscio la respinge, e si mette a cercare freneticamente un canale di scolo o simile entrata nel sottosuolo, per passare sotto il guscio.

Nel parcheggio, a vista, non vedete altro che qualche piccolo tombino di scolo dell'acqua piovana, che può coprire al massimo un tubo grosso in braccio.